Come funzionava
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"L'Opificio al Fol" era dedito alla battitura della lana, processo che legato a bagni di urina, costituiva la sgrassatura della lana. Questo processo chimico-fisico serviva per pulire la lana da eventuali residui di grasso che avrebbero potuto causare difficoltà ad assorbire e fissare eventuali prodotti chimici o generare difetti nel prodotto finito. L'azione meccanica con cui veniva trattata la lana inoltre permetteva di creare un prodotto più resistente.
Descrizione del funzionamento:
L'acqua scendendo lungo la roggia andava ad alimentare la ruota del follatoio, definita a "coppedello" poichè l'acqua veniva convogliata sopra la ruota cassonata per poi cadere su di essa, trasformando l'energia cinetica di caduta dell'acqua (dovuta alla forza di gravità), in movimento rotatorio.
La ruota trasferiva il movimeno lungo un albero di trasmissione, lungo il quale venivano applicati dei cunei in metallo, che agendo da leve spingevano verso l'alto in modo alterno due grossi elementi lignei; ogni mezzo giro il cuneo fuoriusciva dalla sede posta sui due elementi, che per effetto della gravità, cadevano verso il basso pestando la lana posta in vasche sottostanti colme d'acqua. Continuando a routare il cuneo ritornava nella sede posta sui pistoni rispingendoli di nuovo verso l'alto e dando seguito ad un ciclo continuo.
Esempio di funzionamento di una ruota idraulica
Ricostruzione di un follo
1) Chiusure metalliche
2) Ruota a “coppedello”
3) Albero di trasmissione
4) Dormiente
5) Travi in legno
6) Guardie
7) Perno dell’albero di trasmissione
8) Pistoni metallici