Lo scorrere del tempo

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Se chiudiamo gli occhi ci sembra di sentire, di rivivere quello che dev’esser stato, al tempo, un brulicare di vita, di lavoro, di fatica, ma anche di tanta soddisfazione, tutto ritmato e accompagnato dal corso naturale del  fiume che ha dato forza alle molte ruote idrauliche dei numerosi mulini, segherie e folli per la lavorazione della lana, concerie e magli.

L’Ardo, che in longobardo significa “L’Impetuoso” è rimasto immutato e continua  il suo corso testimone dei molti cambiamenti avvenuti, Se lo ascoltiamo e lo osserviamo, ci racconta di quel tempo, di quelle vite operose, ma, ciò che è rimasto è poco, è solo un ricordo.

Tutto questo ci racconta di un mondo lontano, mestieri persi nel tempo, sepolti dall’evolversi della tecnologia, ma che riemergono per farci apprezzare ciò che è stato e ci fa capire come la nostra gente è stata così dedita al lavoro e come Belluno sia stata città viva e ricca di attività.