A caccia dell'acqua
print this pageEra una di quelle belle giornate di marzo quando la luce risalta i colori e le forme: il giorno ideale per osservare il paesaggio alla ricerca di tutti i segni di acqua che ci raccontassero l'uso fattone dall'uomo.
Partiti dal centro di Caleipo siamo risaliti fino al santuario di San Mamante, dove abbiamo bevuto l'acqua miracolosa (NB: a nessuno è venuto il latte dal seno) per poi seguire le tracce dell'antica roggia che portava acqua al mulino di Caleipo. Dall'imbocco della roggia, risalendo un pendio boscoso, siamo sbucati a Sossai dove ci aspettava la Sig.ra Giustina con il bigol (o thempedon) e le secchie in mano, per una dimostrazione di come si lavavano i panni un tempo e come ci si procurava l'acqua alla fontana. Il percorso è poi proseguito lungo il Troi del Mut, sopra Sossai, fino a raggiungere un piccolo anfiteatro terrazzato, dove un tempo la gente del paese coltivava patate, orzo, fagioli e frumento, incanalando e sfruttando così l'acqua piovana. Ecco qui la "mappa del tesoro" con i principali punti d'acqua georeferenziati.
Cliccate sulle "gocce" per avere qualche informazione in più e poi scoprite nel sotto menu gli approfondimenti! Buona passeggiata virtuale!