Formazione della spelonca

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Le sorgenti pietrificanti; un habitat prioritario

Le sorgenti pietrificanti con formazione di travertino sono microambienti umidi a briofite (muschi) che si sviluppano in prossimità di sorgenti di acque “dure” con elevato contenuto di carbonato di calcio o in corrispondenza di rupi stillicidiose e/o di cascatelle.

La presenza costante di acqua (a temperatura relativamente costante) favorisce

  • lo sviluppo di una vegetazione tipica delle zone umide, in particolare di ricche comunità di muschi (Cratoneurion),

  • la deposizione chimica di carbonato di calcio sotto forma di incrostazioni calcaree

Le sorgenti pietrificanti sono inserite nella lista degli habitar prioritari (cod. 7220) nell’ambito della direttiva europea sulla conservazione degli ambienti naturali e seminaturali (direttiva “Habitat”)

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Kayo

Thanks for shrgina. What a pleasure to read!
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La sorgente pietrificante di Seravella e la spelonca di travertino della “caora barbana”

La formazione della spelonca di travertino

Con l’aiuto del nostro prof. di Geografia, abbiamo cercato di comprendere e di ricostruire, nelle linee essenziali, i processi biologici (sviluppo di un biotopo umido a dominanza di briofite) e chimici (formazione del travertino) che agendo in stretta sinergia (processi bio-chimici) hanno creato nel tempo questo microambienye così suggestivo e misterioso.



1 - Fase iniziale

dis 02 PTR T A col 01

Dalla sponda destra del T. Salmenega si stacca una piccola frana (causata dalla presenza di vene idriche sotterranee). Sulla superficie di questa vecchia frana, lo

scorrimento di acqua molto calcarea favorisce lo sviluppo di ricche comunità di muschi (foto 3). I tappeti di muschi, rallentando il flusso idrico, facilitano l’assimilazione dell’anidride carbonica (disciolta nell’acqua) da parte delle briofite che la utilizzano per svolgere la funzione fotosintetica. L’acqua sorgiva, privata dell’anidride carbonica CO2 ,

riduce la sua capacità di mantenere in soluzione il carbonato acido di calcio Ca(HCO3)2 che pertanto si deposita chimicamente sotto forma di patine, incrostazioni e concrezioni di calcare CaCO3 che inglobano e cementano pietre, sassolini, foglie, rametti ecc. Si forma così il travertino, una roccia calcarea porosa, eterogenea, localmente chiamata el too (tufo calcareo)

Ca(HCO3)2 (disciolto nell’acqua) è CaCO3 (incrostazioni di calcare) + H20 + CO2



2 - Fase attuale

dis 03 PTR T A col 01

Caora Barbana 2

Il processo bio-chimico procede per tempi molto lunghi. La progressione orizzontale delle concrezioni di travertino (stimabile in alcuni mm all’anno) forma un “tetto sospeso” (foto) fino a raggiungere l’altra sponda, creando in tal modo un “tunnel” naturale (la spelonca di travertino) sul cui fondo scorre imprigionato il torrente Salmenega. Sulla volta della “grotta” sono presenti piccole stalattiti (in molti casi frammenti residuali di stalattiti divelte da visitatori poco rispettosi del paziente lavoro della natura)

Analisi chimica dell’acqua della sorgente pietrificante

Prelievo del campione d’acqua: 16 marzo 2016 (dopo un periodo piovoso)

Analisi svolta nel Laboratorio di chimica dell’IIS Negrelli-Forcellini (Feltre)

Analista: prof.ssa Sandra De Bacco (docente di chimica - IIS Negrelli)

Risultati dell’analisi

Durezza totale è 28° f (gradi francesi) = 28 grammi di CaCO3 ogni 100 litri d’acqua

Classificazione: acqua discretamente dura / dura

Commento: il valore è verosimilmente sottostimato, essendo il campione prelevato dopo un

periodo piovoso e quindi diluito

Residuo fisso a 180° C è 0,27 g/L = 270 mg/L

Classe di appartenenza: acqua oligominerale o leggermente mineralizzata

pH è 7

Conducibilità elettrica è 484 microS/cm (misurata alla temperatura di 22,9° C)